È sbagliato pensare che l’acquisto di un vero abete, per abbellire la propria casa nel periodo natalizio, sia un atto contro l’ambiente, perché sinonimo della deforestazione. È un’idea infondata, ma proficua per i rivenditori di alberi cosiddetti ecologici, made in China. In fatti, gli alberi sono coltivati e allevati all’interno di vivai specializzati in aree collinari che altrimenti sarebbero abbandonate e quindi non coltivate: riempire queste zone con abeti destinati al commercio natalizio rappresenta, fra le altre cose, un contributo al presidio del territorio, per tutelare l’assetto idrogeologico, evitando così frane.
In oltre, non tutti gli abeti acquistati provengono da questi vivai, una piccola parte, il dieci o il 15% circa, è recuperato dagli scarti delle potature che la forestale compie ogni anno per sfoltire le piante che impediscono lo sviluppo omogeneo dei boschi italiani. Questi scarti poi si possono riciclare nel compostaggio domestico, tanto per fare un esempio.Un albero naturale è un prodotto, per così dire, a emissioni zero a differenza di quello sintetico, che è realizzato con sostanze plastiche inquinanti. Si possono anche utilizzare addobbi + naturali, ghiande, frutta secca, pigne, etc. Ma passate le feste, sono pochi gli alberi che sopravvivono all’interno delle case e le famiglie se ne devono disfare in qualche modo. Purtroppo la maggior parte finisce nelle discariche, nel migliore dei casi vengono riutilizzati come biomassa.Quindi se acquistiamo un abete vivo, pensiamo anche a localizzare un piccolo spazio verde, ovunque, dove poi poterlo piantare.
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lunedì 14 novembre 2011
martedì 8 marzo 2011
Recupero dell'acqua piovana
Quello dell'acqua sta diventando sempre di più un vero problema. L'acqua è preziosa, mantiene il ciclo naturale necessario alla nostra vita. Vale la pena recuperare l'acqua piovana, è una buona risorsa, che può essere utilizzata per coltivare e permette di risparmiare.
Nella foto sotto, il mio impianto di raccolta dell'acqua piovana.
Nella foto sotto, il mio impianto di raccolta dell'acqua piovana.
mercoledì 23 febbraio 2011
Il giardinaggio
Un prepper non intende il giardinaggio solo come un'attività più o meno piacevole del fine settimana, ma sopratutto come un'attività di sopravivenza, consapevole che coltivare la terra è necessario e in certe situazioni indispensabile.
Non c'è niente di meglio che curare il proprio orto e avere qualche albero da frutta per essere più autosufficienti e a contatto con la Natura.
lunedì 14 febbraio 2011
Il balcone dell'indipendenza
In questo libretto Marinella Correggia (Stampa Alternativa - solo 1 euro) suggerisce tanti modi per sfruttare al meglio gli spazi a disposizione, anche quando questi sono minimi, come un balcone appunto.
Ci sono consigli per i balconi in ombra e per quelli che si affaciano sulle vie trafficate. Un balcone può bastare a coltivare il proprio Orto di guerra, ad esiccare frutta o verdura per l'inverno, riciclare parte dei rifiuti domestici con un mini impianto di compostaggio o magari a cuocere con un forno solare.
lunedì 24 gennaio 2011
Compostaggio domestico
Il compostaggio domestico è un metodo che, imitando il ciclo della Natura, permette di ottenere dalla decomposizione dei rifiuti un buon terriccio per il giardinaggio.
Riciclare i rifiuti organici trasformandoli in compost è un’operazione semplice, che chiunque può provare a fare anche in casa, non servono macchinari sofisticati o costosi per produrre compostaggio domestico, ma ci vuole buona volontà. In Italia molte famiglie praticano già compostaggio domestico che poi è utilizzato nei propri orti o giardini.
Si può acquistare nei negozi specializzati un composter, a forma di campana, studiato apposta per piccoli giardini o grandi terrazze. Il composter non ha un aspetto sgradevole, impedisce la fuoriuscita dei cattivi odori e l’ingresso di animali indesiderati.
Ma per fare un buon compost le regole base sono:
una giusta miscelazione tra rifiuti umidi (quelli di cucina) e scarti secchi (quelli del giardino);
una adeguata aerazione, infatti i microrganismi vivono in presenza di ossigeno e solo così ci si garantisce dall’assenza di cattivi odori;
una adeguata aerazione, infatti i microrganismi vivono in presenza di ossigeno e solo così ci si garantisce dall’assenza di cattivi odori;
la scelta del luogo adatto, vicino ad un albero o comunque in un posto non troppo assolato d’estate e non troppo ombreggiato d’inverno;
infine, la preparazione di un fondo legnoso.
Dopo alcuni mesi il nostro compost sarà pronto. Un compost maturo si riconosce dal colore scuro, dall’aspetto soffice e dall’odore gradevole di terriccio, nulla a che fare con il cattivo odore di pattumiera. Generalmente un buon compost si ottiene dopo circa 8 – 10 mesi.
Quindi il compostaggio domestico è un ottima pratica per eliminare parte dei rifiuti ottenendo un compost naturale e così risparmiare anche sul costo del fertilizzante per l’orto.
giovedì 13 gennaio 2011
Orto di guerra
In Italia, durante la Seconda Guerra Mondiale, si realizzarono gli Orti di guerra, anche in piccoli spazi ricavati da un giardino o in un parco pubblico per poter coltivare verdure e così sfamarsi. Allora un espediente tipico di un’economia di sopravvivenza, oggi l'Orto di guerra si può fare per risparmiare e anche per riscoprire il piacere del gusto e dei profumi di pomodori maturi o del basilico fresco.
Ogni spazio è buono per seminare il proprio Orto di guerra, si può fare anche in casa, sul balcone, in bagno o in una scatola di scarpe. I più fortunati in giardino, nel proprio fazzoletto di terra.
Ogni spazio è buono per seminare il proprio Orto di guerra, si può fare anche in casa, sul balcone, in bagno o in una scatola di scarpe. I più fortunati in giardino, nel proprio fazzoletto di terra.
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