È sbagliato pensare che l’acquisto di un vero abete, per abbellire la propria casa nel periodo natalizio, sia un atto contro l’ambiente, perché sinonimo della deforestazione. È un’idea infondata, ma proficua per i rivenditori di alberi cosiddetti ecologici, made in China. In fatti, gli alberi sono coltivati e allevati all’interno di vivai specializzati in aree collinari che altrimenti sarebbero abbandonate e quindi non coltivate: riempire queste zone con abeti destinati al commercio natalizio rappresenta, fra le altre cose, un contributo al presidio del territorio, per tutelare l’assetto idrogeologico, evitando così frane.
In oltre, non tutti gli abeti acquistati provengono da questi vivai, una piccola parte, il dieci o il 15% circa, è recuperato dagli scarti delle potature che la forestale compie ogni anno per sfoltire le piante che impediscono lo sviluppo omogeneo dei boschi italiani. Questi scarti poi si possono riciclare nel compostaggio domestico, tanto per fare un esempio.Un albero naturale è un prodotto, per così dire, a emissioni zero a differenza di quello sintetico, che è realizzato con sostanze plastiche inquinanti. Si possono anche utilizzare addobbi + naturali, ghiande, frutta secca, pigne, etc. Ma passate le feste, sono pochi gli alberi che sopravvivono all’interno delle case e le famiglie se ne devono disfare in qualche modo. Purtroppo la maggior parte finisce nelle discariche, nel migliore dei casi vengono riutilizzati come biomassa.Quindi se acquistiamo un abete vivo, pensiamo anche a localizzare un piccolo spazio verde, ovunque, dove poi poterlo piantare.
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